Un classico della letteratura ma anche un romanzo di guerra di rara intensità e bellezza. Nel 1967 Oriana Fallaci parte per il Vietnam come inviata dell’“Europeo”. All'arrivo a Saigon l'atmosfera è sospesa, surreale. L'agenzia France Press diretta da Francois Pelou sembra l'unico tramite con il resto del Paese ed è da quella base che la Fallaci si muove per testimoniare l'insensatezza della guerra: dalla battaglia di Dak To all'offensiva del Tet e all'assedio di Saigon, fino a quel ’68 caldissimo: Oriana, tornata a New York poco dopo l’assassinio di Kennedy, decide di concludere il suo racconto con il massacro delle Olimpiadi di Città del Messico di quell’anno, in cui venne coinvolta in prima persona.