Nel grande ciclo di affreschi Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo, che Ambrogio Lorenzetti dipinse a Siena nel 1338, nella parete del Buon Governo si vede quella che ai suoi tempi si pensava avrebbe dovuto essere una citt? ben governata: una citt? compatta, ricca di luoghi pubblici e privati in cui diversi gruppi di persone sono intenti in una variet? di attivit? produttive e di consumo; una citt? complessa che ribolle di vita, circondata da una campagna a sua volta ricca e diversificata. La citt? ben governata che Lorenzetti ci mostra ha dei caratteri che per molti versi la rendono simile a quella che oggi potremmo definire una ?citt? delle prossimit??: una citt? a scala umana, densa e diversificata nelle funzioni, caratterizzata da spazi pubblici e da un mix di attivit? residenziali e produttive. Una citt? in cui il valore della prossimit? ? evidente sia nella sua dimensione funzionale sia in quella relazionale. Una citt? che ? vivibile perch?, come in quella di Lorenzetti, la prossimit? che vi si trova ? ampiamente diversificata, in quanto tutto ci? che si pu? volere ? e si pu? volere fare ? ? vicino. Molte citt? nel mondo, tra cui Parigi, Barcellona, Milano, hanno preso degli impegni e stanno facendo dei passi in questa direzione. Cos? facendo ci mostrano delle anticipazioni concrete di ci? che questa citt? delle prossimit? potrebbe essere: una citt? in cui innovazione sociale, beni comuni, comunit? locali, cura e lavoro di cura diventano parole chiave di una progettualit? che, grazie a infrastrutture coerenti (ivi comprese le piattaforme digitali il cui ruolo ? oggi imprescindibile), accorcia le distanze, intrecciando costruzione e rigenerazione. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.