Per curare la sua ira funesta Achille avrebbe avuto bisogno di un bravo psichiatra? E Ulisse, capace di autoanalisi, ne avrebbe potuto fare a meno? Quando siamo arrabbiati siamo pi? Achille o Ulisse? Partendo da queste domande provocatorie, Alberto Siracusano analizza i molti aspetti della rabbia, un'emozione che, nonostante la sua enorme diffusione, ? ancora poco studiata. Infatti, se la rabbia ? sempre reazione a un evento scatenante, come delusione, frustrazione, paura, il sentire minacciati s? o i propri confini, si declina per? in forme diverse ? ira, collera, stizza ?, in cui si intrecciano, in modo a volte caotico, stati d'animo difficili da riconoscere, da comprendere, da controllare. E spesso sfocia nel male di rabbia, una condizione psicopatologica caratterizzata da comportamenti devianti, talvolta dalle gravi conseguenze, attuati nei confronti di chi la subisce. Il femminicidio ne ? una dimostrazione, come lo ? il terrorismo, manifestazione di una rabbia intollerante che pu? portare all'atto estremo di uccidersi per uccidere gli altri. Attraverso esempi illustri ? letterari, artistici e anche legati a casi di cronaca ? e il racconto di storie di vita, si scoprono le differenze tra la rabbia al femminile e quella al maschile, e tra le varie espressioni che la caratterizzano nelle diverse et?, fino ad arrivare alla cosiddetta rabbia 2.0, quella che trova su internet, e in particolare nei social network, il proprio sfogo naturale, ma che si esprime anche attraverso alcune forme di musica o i tatuaggi. E si comprende come la rabbia guasti il nostro vivere quotidiano e inquini il campo delle nostre relazioni, da quelle di coppia a quelle familiari, da quelle scolastiche a quelle lavorative. L'ira funesta di omerica memoria e la sua distruttivit? sono dunque il rischio in cui incorre chi non impari a riconoscere e controllare la rabbia, perch? ?una mente arrabbiata ? una mente limitata?.