Quindi ? un libro di cinema? Non esattamente, o meglio, non soltanto, anche se tratta di immagini animate o di animazione. Parla piuttosto di disegno e di giochi, di trance, di sogno, di spettri, di unione e disgiunzione dell?anima e del corpo... Un libro di storia dell?arte, di antropologia, di filosofia? Non direi, anche se prendo a prestito concetti di queste discipline per raccontare una storia che in fondo ? la storia di tutte le storie: quella della trasformazione del corpo in figura e della sua comparsa nella rappresentazione. Cerco le tracce di questo fenomeno nelle forme pi? disparate, dall?universo di Krazy Kat o di Little Nemo, al cinema burlesco o scientifico, dal tarantismo del Sud d?Italia alle mitologie indoamericane... E perch? il titolo Anime primitive? Le anime primitive sono le anime separate, come lo sono le figure. Perch? una figura appaia bisogna che un corpo scompaia: la figurabilit? non ? altro che il racconto di una separazione. ? per questo che la questione della rappresentazione ? cos? connessa al lutto e a sua volta il lutto ci rimanda sempre all?enigma della rappresentazione. ?In L?anima primitiva, Lucien L?vy-Bruhl descrive i morti, o meglio i fantasmi, come degli esseri che somigliano ai vivi ma sono ?incompleti e decaduti?: al momento delle loro apparizioni hanno piuttosto l?aria di fantasmi o di ombre, anzich? di esseri reali. Hanno un corpo simile al nostro, ma senza consistenza o spessore. Alla logica dell?essere si sostituisce quindi una logica dell?apparire: i ghosts sono figure persistenti che si caricano di un effetto di ritardo o di sospensione?. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.